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lunedì 1 febbraio 2021

Albiroli (Via degli) e il Guercino

La sede di Bologna dello Studio Notarile Demaio è lo storico palazzo di Via Albiroli 1, dove in diversi modi si è intrecciata la storia di Bologna.



La prima documentazione su Via Albiroli è del 1692. La zona è quella di via degli Albari e dalla piazzetta Prendiparte a via Marsala (oggi alla spalle del negozio della Apple su via Rizzoli.

La parte da via Goito a via Marsala fu spesso chiamata Via dei Grassi e cosí citata negli scritti del 1635 del Banchieri e in quelli del 1743 del Salaroli. Il nome deriva dal vicino palazzo della famiglia dei Grassi.

La parte dalla piazzetta Prendiparte a via Goito fu chiamata via Scadinara dal Banchieri, probabilmente per le case dei Prendiparte (a cui l'omonima torre) che furono vendute ai Seccadenari nel 1530. Tutti gli altri autori furono concordi nella denominazione "via Albiroli".

Il Guidicini affermò che nel 1636 la via fu chiamata via de’ Centoversi. Ma questo nome restò per poco tempo.

Nella nota pianta dell’Aretusi, stampata nel 1636, compare questo tratto di strada - da via Goito a via Marsala chiamato "Cento versi" - mentre la zona circostante resta anonima. La legenda della pianta chiarisce che qui sono le finestre delle prigioni dell’Arcivescovado che occuparono le case dei Prendiparte (dove è anche la Torre Prendiparte o Coronata) dopo il 1599 e fino al 1796. Le finestre su via Albiroli all’altezza dell’attuale numero 4 erano adibite a carcere. La spiegazione di Cento versi con buona probabilità va ricercata proprio nella vicinanza delle finestre delle prigioni, da cui provenivano i lamenti e gli urli ("vers" in lingua bolognese) dei carcerati.

Il nome di oggi della via deriva dalla omonima famiglia degli Albiroli, che abitarono le case agli attuali numeri 3, 5 e 7. Probabilmente errata è la spiegazione data da alcuni storici che attribuiscono invece il nome a piccoli alberi che un tempo avrebbero popolato queste zone.

L’attuale via degli Albiroli comprende anche il brevissimo tratto che dalla torre Guidozagni porta in via degli Albari. Questo tratto al tempo del Guidicini era noto come Voltone dei Gennari, nome ispirato al "voltone" con travature in legno che congiungeva la casa all’attuale numero 1 alla casa-torre dei Guidozagni. Il numero 1 di via Albiroli (che si affaccia con il numero 6 sulla piazzetta Prendiparte) appartenne dal 1659 al pittore Giovanni Francesco Barbieri da Cento detto il Guercino che ne fece la sua scuola. In seguito passò nel 1715 ai Gennari, pure essi pittori, eredi ed allievi del Guercino.

Il palazzo in seguito sembrerebbe sia stato destinato a residenza dei Vescovi in visita alla città prima di essere completamente restaurato nel 2017; attualmente ospita lo Studio Notarile Demaio nella parte alta mentre il pianterreno è la sede degli uffici del ISDC della Chiesa di Bologna.


Rif: Origine di Bologna originebologna.com